Pesach nel mondo ebraico: un viaggio tra le tradizioni in Israele e oltre
- Israel Unfolded
- 17 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Con l’arrivo della primavera e le famiglie riunite attorno alla tavola del Seder, le comunità ebraiche in Israele e in tutto il mondo si preparano a celebrare una delle festività più significative e osservate dell’ebraismo: Pesach, conosciuta anche come Pasqua ebraica.
Più di un racconto antico: Pesach non è solo il ricordo di una storia millenaria, è una tradizione viva, una celebrazione intergenerazionale della libertà, della resilienza e dell’identità. E così come le comunità ebraiche variano per lingua, cucina e cultura, anche il modo in cui osservano questo periodo sacro è ricco di diversità.

La storia di Pesach: dalla schiavitù alla libertà
Pesach affonda le sue radici in uno dei racconti fondanti del popolo ebraico: l’Esodo.
Secondo il Libro dell’Esodo (Sefer Shemot) nella Bibbia ebraica, gli Israeliti furono schiavi in Egitto per generazioni. Sotto la guida di Mosè, chiesero la libertà, ma il faraone rifiutò ripetutamente. In risposta, Dio mandò dieci piaghe sull’Egitto, culminando con la morte dei primogeniti.
La notte della decima piaga, agli Israeliti fu comandato di segnare gli stipiti delle porte con il sangue dell’agnello, affinché l’angelo della morte “passasse oltre” le loro case – da qui il nome Passover, in inglese. Quella notte lasciarono l’Egitto in fretta, portando con sé un impasto non ancora lievitato, dando così origine alla tradizione della matzah (pane azzimo).
L’Esodo segnò l’inizio del cammino verso la libertà e l’identità nazionale degli Israeliti. Pesach divenne una commemorazione annuale di quella fuga miracolosa, simbolo della transizione dalla schiavitù alla libertà, sia fisica che spirituale. Da allora, per oltre tremila anni, gli ebrei raccontano questa storia ogni primavera, trasmettendola di generazione in generazione attraverso il Seder: un pasto rituale ricco di simbolismi e narrazione.
Israele: un mosaico di tradizioni
In Israele, Pesach è una festa nazionale: le scuole sono chiuse, i supermercati si riempiono di prodotti kasher per Pesach e la vita pubblica assume un’atmosfera festosa. Ma entrando nelle case, si scopre un vero e proprio mosaico di riti e cucine, influenzati dalle origini della comunità.
Ebrei Ashkenaziti
Provenienti dall’Europa orientale, gli Ashkenaziti evitano di mangiare kitniyot (legumi, riso, mais, ecc.), perché simili ai cereali che possono lievitare. Le loro tavole del Seder includono spesso:
Gefilte fish (polpette di pesce)
Kneidlach (polpette di matzah)
Rafano come maror (erba amara)
Ebrei Sefarditi e Mizrahi
Per gli ebrei provenienti da Spagna, Nord Africa e Medio Oriente, le regole alimentari e i sapori sono diversi:
Le kitniyot sono permesse, rendendo piatti come riso e stufati di lenticchie centrali nella dieta.
Gli ebrei marocchini celebrano la Mimouna, una festa gioiosa dopo Pesach con dolci e case aperte.
Gli ebrei iracheni possono preparare kubbeh (gnocchi di semola) e charoset con sciroppo di datteri, noci e spezie.
Gli ebrei yemeniti includono spesso hilbeh (pasta di fieno greco) e matzah intinta nel miele.
Ebrei etiopi (Beta Israel)
Per la comunità Beta Israel, Pesach ha un significato profondo, simile al loro esodo storico verso Israele. Tradizionalmente preparano un pane azzimo più spesso della matzah e celebrano un pasto simile al Seder, centrato sulla libertà e la famiglia, a volte in concomitanza con Fasika, la Pasqua cristiana etiope.
Ebrei della diaspora: mantenere viva la fiamma
Fuori da Israele, le comunità ebraiche adattano Pesach alle proprie realtà locali, senza perdere di vista le tradizioni.
Stati Uniti e Canada
Le tradizioni ashkenazite sono predominanti, ma i Seder multiculturali – spesso dedicati a temi come i diritti civili o la giustizia sociale – sono in crescita. Molte comunità organizzano Seder interreligiosi, accogliendo ospiti non ebrei.
Francia e Nord Africa
Gli ebrei francesi di origine nordafricana servono spesso piatti come agnello con carciofi, matboucha e charoset ricco di datteri e cannella. In Algeria e Tunisia, i canti del Seder sono intonati in giudeo-arabo.
Ebrei iraniani
Gli ebrei persiani, sia in Iran che nella diaspora, celebrano Pesach con un Seder ricco di simbolismi e spezie: erbe verdi per la primavera, e una versione particolare del charoset chiamata halegh, preparata con noci, mele, datteri e vino.
Ebrei indiani (Bene Israel e Cochin)
In India, i Bene Israel preparano dolci a base di cocco e mandorle, e usano erbe e sapori locali al posto degli ingredienti ashkenaziti più comuni. Gli ebrei Cochin fondono spesso le spezie indiane con i riti ebraici, dando vita a un Seder unico.
Una storia condivisa, una pluralità di voci
Ovunque venga celebrato, Pesach rimane una festa collettiva di liberazione e memoria, con ogni comunità che aggiunge un proprio capitolo alla storia antica. In Israele, la diversità delle origini ebraiche – dagli etiopi agli argentini, dai russi ai marocchini – rende ogni Pesach un’esperienza profondamente multiculturale.
Comments